(Articolo redatto e pubblicato da Chiara Manieri – 17 mar 2020)
Non mi dilungo sulle caratteristiche dell’epidemia, ormai pandemia, in corso, né sulle rigide ma necessarie restrizioni che ciò sta comportando alla nostra vita ma preferisco accompagnarvi in alcune riflessioni che la condizione attuale dovrebbe rendere più degne di attenzione.
La maggioranza di noi è profondamente turbata, se non addirittura angosciata, dall’idea di potersi infettare, suo malgrado, e di incorrere successivamente nella peggiore delle evoluzioni: quella della insufficienza respiratoria difficilmente trattabile.
Ma non pensiamo mai, o troppo poco, a quanto nostri comportamenti o stili di vita possano essere altrettanto, o ancora di più, rischiosi in termini di salute con la sola differenza di essere un po’ più lenti nella loro evoluzione.
Mi spiego meglio:
° Una persona che decide di fumare è bene che sappia che questa abitudine procura degenerazione del sistema cardio-circolatorio, stati di infiammazione dell’apparato respiratorio evolutivi fino all’insufficienza respiratoria. Il fumo è la principale causa di quasi tutti i tumori polmonari il cui rischio aumenta in funzione del numero di sigarette fumate e dell’età di inizio. In Italia come in tutti i Paesi industrializzati il cancro del polmone rappresenta la terza neoplasia per frequenza.
° Una persona che decide di non fare alcuna attenzione alla propria alimentazione, mangiando solo ciò che più è gradito ed in quantità del tutto incontrollata è bene che sappia che questa abitudine, soprattutto se accompagnata da sedentarietà, apre la strada al sovrappeso, obesità, malattie metaboliche tra cui il diabete mellito tipo 2 dell’adulto che ormai esordisce ad età sempre più giovanili.
° Una persona che sia già diabetica ed invece di riequilibrare l’alimentazione ed attivarsi sul piano fisico -prime e più efficaci terapie – preferisca assumere farmaci sempre più dosati pur di non cambiare alcuna abitudine, apre la strada alle complicanze d’organo tipiche del diabete: disfunzione erettile nel maschio, occlusioni arteriose, infarti, ictus.
Si tratta di conseguenze gravissime, spesso mortali, frutto di scelte irresponsabili che continuano ad essere effettuate da una parte non trascurabile della popolazione mondiale non ostante tutte le organizzazioni scientifiche facciano periodicamente campagne di sensibilizzazione e mettano in guardia in merito. Per esempio è stato spesso evidenziato che l’essere in condizioni di salute più precarie aumenta la suscettibilità ad altre possibili patologie, infezioni virali comprese.