(Articolo redatto e pubblicato da Michela Tomelini – 8 apr 2020)
Negli ultimi 20 anni ci siamo accorti che a soffrire di malattie respiratorie, come l’asma bronchiale e la bronchite cronica, non sono solo gli uomini; anzi, dai dati emerge che tali patologie siano in aumento anche e soprattutto nel sesso femminile.
Il motivo principale è da ricercare nell’abitudine al fumo di sigaretta che ultimamente si sta diffondendo anche nel mondo femminile. Ma il fumo di sigaretta non è l’unica causa. Infatti, le stime dicono che su 100 soggetti malati di bronchite cronica almeno 15 non hanno mai fumato. Di questi 15, almeno 12 sono donne e la maggior parte di esse sono state esposte per gran parte della loro vita ad un particolare tipo di inquinamento in ambito prevalentemente lavorativo che, fino a qualche anno fa, era di appannaggio prettamente maschile e che si caratterizza per l’utilizzo di alcuni detergenti, disinfettanti, sterilizzanti, pesticidi o solventi. L’ipotesi avanzata dagli esperti consiste nel fatto che il sistema respiratorio femminile non sia stato progettato, o per lo meno, non abbia ancora fatto in tempo ad adattarsi a resistere a tali condizioni. Infatti, anatomicamente, i polmoni delle donne, rispetto a quelli degli uomini, sono più piccoli e più suscettibili alle infezioni; in seguito all’esposizione ad alcuni inquinanti, come il fumo o alcune sostanze nocive, le vie aeree si rimodellano, aumentando lo spessore delle loro pareti e riducendone il lume, con conseguente ostacolo all’ingresso e alla fuoriuscita dei gas respiratori, primi fra tutti l’ossigeno e l’anidride carbonica. Questo meccanismo determina un quadro patologico cronico, che in alcuni casi si complica in maniera acuta, e che porta il soggetto colpito a ricorrere al ricovero in ospedale.
Ancora una volta le donne, soprattutto coloro che presentano un basso livello sociale ed economico, sono coloro che risentono maggiormente del ritardo nel riconoscimento di tale condizione e sono le prime a pagare in termini di peggioramento nella qualità di vita e di riduzione della sopravvivenza.
I messaggi da ricordare sono quindi:
- consideriamo che le malattie respiratorie croniche possono colpire sia gli uomini che le donne
- cerchiamo di eliminare i fattori che possono portare allo sviluppo di malattie respiratorie, primo fra tutti il fumo di sigaretta (anche passivo!), l’inquinamento atmosferico e l’uso o l’abuso di alcune sostanze
- abbiamo cura nel ridurre e possibilmente eliminare tutte le condizioni che, associate alle malattie respiratorie, potrebbero peggiorarne l’evoluzione: controlliamo i valori pressori, riduciamo il peso corporeo, modifichiamo la dieta!
In altre parole scegliere uno stile di vita sano ha un riscontro positivo anche a livello del sistema respiratorio femminile!!
Michela Tomelini 8 Aprile 2020